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Nel golfo c’è A, lo yacht a vela più grande a livello mondiale

Proprietà del miliardario russo Andrey Melnichenko, l’89° personaggio più ricco del pianeta. Tre alberi e 143 metri di lunghezza. Nell’ultimo mese ha girato il Mediterraneo orientale

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Sea Eagle: 81 metri e 3 alberi

Che barchetta.

 (foto: SAILY)

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POTRESTE INCONTRARLA IN CROCIERA - Sea Eagle II, 81 metri, è il più grande yacht a vela in alluminio al mondo, è stato consegnato con successo da Royal Huisman ed è in viaggio verso il Mediterraneo. E una goletta moderna a tre alberi davvero mozzafiato, invelata orgogliosamente da Doyle Sails

Progettare e costruire vele per soddisfare e superare i requisiti di una nave di questo calibro è una forma d'arte, una delle quali Richard Bouzaid e il team di progettazione di Doyle Sails sono orgogliosi di aver imparato. Nel corso degli ultimi due anni, si è svolto l'intricato processo in cui tutte le vele sono state modellate e testate utilizzando gli ultimi software disponibili nella progettazione delle vele, prima di essere costruite nella struttura Stratis all'avanguardia e rifinite da velisti di classe mondiale.

Royal Huisman ha varato e consegnato all'armatore acquirente il Sea Eagle II, il più grande yacht a vela in alluminio del mondo, ora in viaggio verso il Mediterraneo. Progettato e costruito per navigazioni oceaniche e per girare il mondo, Sea Eagle II è il massimo in fatto di prestazioni, lusso e affidabilità. 

Sea Eagle II, progettato da Dykstra Naval Architects e Mark Whiteley, sarà riconoscibilissima sui nostri mari questa estate: con una lunghezza complessiva di 81 m, è lo yacht più grande costruito nel cantiere di Royal Huisman e si unisce a un'altra costruzione Huisman - Athena - nella top 10 della classifica dei più grandi yacht a vela del mondo. È, in ogni caso, un superyacht che farà girare la testa.

La consegna di Sea EagleII è un momento di grande orgoglio per tutte le parti interessate ed è l'inizio di una grande avventura per il suo proprietario, famiglia, amici ed equipaggio, nonchè e del nuovo ruolo del cantiere come fornitore di servizi e assistenza all'equipaggio.

SEA EAGLE II - SCHEDA

Stile esterno: Dykstra Naval Architects e Mark Whiteley Design

Architettura navale: Dykstra Naval Architects

Interni: Mark Whiteley Design

Movimentazione rig e vela: alberi Panamax

Vele: Doyle Sails

Sistema di navigazione integrato: Rondal

Costruttore: Royal Huisman, 2020

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Sorpresa a Varazze: ormeggiato in baia c’è il super yacht «A» progettato da Philippe Starck

yacht a vela tre alberi

E’ apparso tra la sorpresa generale al largo di Varazze la mattina del 16 luglio: il superyacht del magnate russo Andrey Melnichenko è ormeggiato nela rada di fronte la cittadina ligure. Tre alberi, 12.700 tonnellate di stazza e un costo di circa 450 milioni di dollari, «A» è lo yacht a vela più grande al mondo (Facebook @Città di Varazze/Giacomo Robello)

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Tanti i curiosi che hanno fotografato l’imbarcazione e postato le immagini sui social network (Facebook @Città di Varazze/Giacomo Robello)

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E in molti si sono chiesti la ragione della presenza dello yacht chiamato «A» a Varazze: nelle scorse settimane era stato avvistato al largo di Ibiza (Facebook @Città di Varazze/Giacomo Robello)

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(Facebook @Città di Varazze/Giacomo Robello)

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A metà febbraio «Sailing Yacht A» era stato posto sotto sequestro nel porto di Gibilterra. Aveva attraccato per fare rifornimenti prima di partire per una traversata dell’Oceano Atlantico ma le autorità portuali l’avevano feramta perché risultava non pagata ai cantieri che l’anno costruita l’ultima rata di circa 10 milioni di sterline (foto dal Gibraltar Chronicle)

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«Yacht A» è stato acquistato dalla società Valla Yachts Limited con base a Bermuda: dietro a questa società ci sarebbe il magnate russo Andrey Melnichenko (Instagram)

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Lo yacht «A» bloccato nel porto di Gibilterra (Instagram)

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Ed ecco altre immagini del super yacht al suo arrivo nel porto di Gibilterra, il 15 febbraio 2017: entrato in potro per fare rifornimento, gli è stato vietato di riprendere il largo

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(foto dal Gibraltar Chronicle)(foto dal Gibraltar Chronicle).

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Il momento del varo dello «Yacht A» tra la nebbia del mare del Nord. Con alberi alto quanto il Big Ben, il gigantesco mostro dei mari è salpato da Strande, vicino a Kiel, nel nord della Germania (foto Afp)

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La yacht appartiene a un miliardario russo Andrey Melnichenko, che lo ha commissionato a un produttore tedesco Naval yard, vicino ad Amburgo. Il prezzo iniziale stabilito per «Yacht A» era di 330 milioni di sterline. Ma non è l’unica imbarcazione del magnate: ne ha un’intera collezione, il cui valore complessivo raggiunge la cifra di 8,5 miliardi di sterline (foto Afp)

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Mastodontico: tre alberi alti circa 90 metri ciascuno e uno scafo lungo oltre 140 metri (foto Afp)

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“A” : lo yacht a vela più grande del mondo in Costiera Amalfitana

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La stagione dei grandi yacht continua. Questa volta l’attenzione di tutti converge in Costiera Amalfitana dove sfila sulle acque blu del Mar Mediterraneo “A”, il superyacht a vela più grande del mondo.

Lo yacht, costruito nei cantieri di Nobiskrug e progettato dal rinomato architetto Philippe Stark. Appartiene al miliardario russo Andrey Melnichenko, n° 89 nella classifica mondiale dei super ricchi.

La nascita di questo gioiellino del cantiere tedesco nasce proprio dal desiderio del proprietario di sfidare, ma soprattutto superare, i limiti dell’ingegneria navale.

Il lussuoso yacht, infatti, è lungo ben 142,81 metri, alto 100 metri e con un pescaggio di 8 metri; grazie a queste dimensioni può ospitare fino a 74 persone, equipaggio incluso.

Il nome che si distingue per la sua semplicità, chiamato così affinché risulti primo in tutti i registri, si pone quasi in contrasto con la complessità del design e della tecnologia.

Di fatto “A” è considerato come uno dei superyacht più avanzati al mondo per le sue caratteristiche uniche.

E’ dotato di un pod di osservazione subacqueo, un sistema di propulsione ibrido diesel-elettrico e sistemi di navigazione digitalizzati (ogni funzione della barca può essere controllata da un unico schermo touch).

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I tre alberi dello yacht a vela di lusso sono le strutture composite autoportanti più alte e più caricate al mondo. L’albero maestro si erge a 100 m sopra la linea di galleggiamento e finestre quasi invisibili conferiscono a questo yacht un aspetto futuristico.

Ma ciò che colpisce maggiormente l’occhio degli osservatori sono sicuramente le vele. Queste sono state tessute negli Stati Uniti e hanno una superfice addirittura superiore a quella di un campo da calcio.

Anche i materiali utilizzati sono stupefacenti: alberi in fibra di carbonio, scafo in alluminio con inserti sempre in fibra di carbonio per alleggerire la struttura, ponti in teak e vetri a prova di bomba.

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Ecco le più grandi barche a vela del mondo con buona pace di Bezos

La classifica delle top 10 vede al primo posto “A” dell’oligarca russo Melnichenko, poi Koru del patron di Amazon. L’unico yacht italiano, 7°, è il Maltese Falcon, appena rinnovato da Lusben

FABIO POZZO

3 minuti di lettura

yacht a vela tre alberi

Il Maltese Falcon, 88 metri, l'unico sailing yacht italiano nella top 10

Nella gara a chi ha lo yacht a vela più grande il tycoon di Amazon, Jeff Bezos, ha una carta dalla sua parte per conquistare la vetta. Il superyacht “A”, di 142,8 metri, il tre alberi (alti 100 metri) iper-tech dell’oligarca russo Andrey Melnichenko , principale azionista di EuroChem disegnato da Philip Starck e costruito dai cantieri Nobiskrug di Kiel, è infatti registrato come “sail-assisted motor yacht”, cioé barca a motore con l’ausilio delle vele. Ciò significa che potrebbe anche non essere classificata, volendo fare i pignoli, come vela tout court e dunque lasciare il primato della più grande al nuovo Koru, lo yacht di Bezos . Koru, di recente a Genova presso i cantieri Amico per una manutenzione, è lungo 127 metri, tre alberi ed è stato costruito da Oceanco in Olanda.

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Il tre alberi "A": con 142,8 metri di lunghezza la barca a vela più grande del mondo

Oligarchie ed ereditiere

Il terzo yacht a vela più grande è Black Pearl, 106,7 metri. L’ha costruita ancora Oceanco, è stata progettata in seconda battuta dallo studio italiano Nuvolari Lenard, con la compartecipazione di altri professionisti. In seconda battuta perché Black Pearl attuale nasce su un progetto precedente di un 98 metri. La barca nasce nel 2012, scende in acqua nel 2016. Scafo in acciaio, sovrastrutture in alluminio, armo DynaRig a tre alberi in carbonio da 70 metri di altezza per 2700 mq di vele che si avvolgono e spiegano in 7 minuti. Le vele, per un totale di 2.700 metri quadrati, possono essere avvolte o spiegate (spingendo dei semplici bottoni) in 7 minuti. Gli interni in stile Luigi XVI, con richiami all’Art Deco. L’armatore era il russo Oleg Burlakov, morto 2021. Oggi è di una società e batte bandiera delle Cayman.

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Koru di Jeff Bezos: 127 metri di lunghezza

Passiamo alla quarta posizione. Spetta a Sea Cloud, progettato da Cox & Stevens, di 109,5 metri. Nasce nel 1931 come Hassar II sugli scali di Friedrich Krupp a Kiel, in Germania, per Edward F. Hutton e l'ereditiera Marjorie Merriweather Post. Dopo il loro divorzio, Marjorie ne mantiene la proprietà e lo ribattezza Sea Cloud. Successivamente, è stato di proprietà del dittatore della Repubblica Dominicana Rafael Trujillo, che la ribattezzò Angelita, poi di Clifford Barbour, che la ribattezza Antarna. Lo yacht è stato ricostruito nel 1978 dai nuovi proprietari tedeschi, che gli hanno rimesso il nome Sea Cloud. Sea Cloud ha 60 membri di equipaggio e 32 cabine ospiti ed è disponibile per charter di lusso tutto l’anno.

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Black Pearl: 106,7 metri

Al quinto posto c’è EOS, di 92,9 metri, costruito da Lurssen in Germania per il tycoon americano dei media e del cinema Barry Diller. Al sesto, Athena, 90 metri, varato dai cantieri olandesi Royal Huisman nel 2004 per lo sviluppatore di software Jim Clark.

La rinascita del Maltese Falcon

Al settimo, finalmente, una barca italiana: è il Maltese Falcon di Perini Navi, 88 metri. Commissionato da Tom Perkins e costruito nel 2006 nei cantieri Perini Navi, disegnato da Gerard Dijkstra per l’architettura navale e Ken Freivokh per gli interni, la barca è poi passata di mano (oggi è di un armatore italiano) ed è stata di recente sottoposta a unrefit di 6 mesi presso Lusben a Livorno. Tra gli interventi eseguiti, la pitturazione dello scafo completamente riverniciato nel suo distintivo ‘Blu Perini’. Poi, le attività di manutenzione dei sistemi di bordo – generatori, motori principali, eliche – e l’intervento sul sistema di movimentazione degli alberi. E ancora, sono stati sostituiti i generatori, ora di classe superiore, che permettono rendimenti migliori e consumi ridotti. In quest’ottica sono state cambiate anche le marmitte dei motori principali con grandi benefici per l’ambiente e per gli ospiti: notevole, infatti, l’abbattimento del rumore.

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Il Maltese Falcon (88 metri) a Livorno presso Lubsen

Sono stati fatti anche controlli approfonditi sulle eliche, sono stati revisionati e smontati gli assi, le pale e i mozzi per garantirne l’efficienza nei prossimi anni e ottimizzare i consumi. Le maestranze Lusben sono intervenute poi sul sistema velico: prodotto dall’inglese Insensys, è l’antesignano del sistema Dynarig basato su tre alberi rotanti in fibra di carbonio capaci di esporre al vento fino a 2.396 metri quadrati di vele. Superficie che permette al Maltese Falcon di toccare i 25 nodi con un dislocamento di 1.240 tonnellate. Per questo è stata data grande attenzione al rig, controllando e ripulendo tutto il sistema di movimentazione degli alberi.

In coperta è stato poi parzialmente sostituito il teak mentre gli interni, soprattutto cabine e bagni, sono stati rinnovati, insieme a una cucina rimodernata e attrezzata. Cambia anche l’illuminazione che ora è interamente a led per un forte risparmio energetico. A questi lavori si sono infine aggiunti gli interventi di manutenzione ordinaria, fra cui la pulizia della carena e la revisione delle valvole.

La classifica continua

A seguire, ottavo è Aquijo, 85,9 metri, realizzato in Olanda da Vitters e Oceanco e varato nel 2015. Nono è Sea Eagle, 81 metri, costruito nel 2020 dai Royal Huisman. A chiudere i top 10, M5, 77,6 metri, costruito nel 2004 in Inghilterra dai Vosper Thorneycroft su disegno di Ron Holland per l’armatore Joe Vittoria, con il nome di Mirabella V, e poi rivenduto, sottoposto a due refit e ribbatezzato M5.

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Home » Notizie Puglia » News BAT » Sailing Yacht A, in Puglia la barca a vela più grande al mondo

Sailing Yacht A, in Puglia la barca a vela più grande al mondo

Sailing Yacht A, in Puglia la barca a vela più grande al mondo

Non più sguardi rivolti al cielo: in questi giorni gli occhi dei pugliesi sono stati diretti verso il mare. A solcare l’Adriatico pugliese il Sailing Yacht A , la nave a vela più grande al mondo costituita da tre alberi in fibra di carbonio alti 100 metri.

Approdata inizialmente nel brindisino, l’imbarcazione del russo Andrey Melnichenko è stata avvistata anche nelle acque di Bari e Trani, catturando l’attenzione di grandi e piccoli.

Varato nel 2017, il Sailing Yacht A è dotato delle più avanzate tecnologie: a bordo tra i tanti lussi è presente una grande piscina interna, un osservatorio subacqueo e un eliporto per un valore complessivo di 500 milioni di dollari. Un prezzo che l’uomo più ricco della Russia può sicuramente concedersi. Appassionato di barche, Andrey Melnichenko ha affidato il progetto di questa imbarcazione a Philippe Starck , per un risultato che sicuramente non passa inosservato.

Sailing Yacht A, la nave a vela più grande del mondo

Questi i dettagli sull’imbarcazione che svela il sito Wikipedia: “La sua propulsione consiste in un propulsore ibrido a velocità variabile, con due eliche a passo variabile assistite da una vela a tre alberi. Gli alberi rotanti autoportanti in fibra di carbonio sono stati prodotti da Magma Structures a Trafalgar Wharf, Portsmouth. Doyle Sailmakers USA ha prodotto le tre vele in fibra di carbonio / taffetà completamente automatizzate. I boma sono stati costruiti a Valencia da Future Fibers. Il sartiame di questo yacht è stato sviluppato parzialmente per essere implementato su navi da carico e per essere utilizzato per uso commerciale. La nave dispone di una capsula di osservazione subacquea nella chiglia di vetro. È il più grande yacht a motore privato a vela assistita al mondo”.

Foto: Amedeo Bottaro (pagina Facebook del sindaco di Trani)

video

Data: 21 Set 2021

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Il mare dell'Argentario è ormai il "Blu Carpet" dei più famosi yacht del mondo, è alla fonda in questi giorni e si fa ammirare per la sua maestosità il panfilo a tre alberi Atlantic di 69 metri, la più grande goletta da regata classica che sia mai stata ricreata, costruita nel 2010 identica a quella leggendaria omonima del 1903 e Artemare Club grazie alla collaborazione del comandante Mario Ballini del Bar Giulia d'Autore è riuscito a documentarla per l'archivio dei "150 anni dello Yachting" all'Argentario" custodito presso la sede dell'Associazione nel Corso antico di Porto Santo Stefano.

L'attuale Atlantic, è stato commissionato da Ed Kastelein presso il cantiere navale Van der Graaf BV, con la consulenza del famoso e compianto Doug Peterson, che era di casa a Porto Santo Stefano,  a Hardinxveld-Giessendam nei Paesi Bassi. Il varo iniziale è avvenuto nel marzo 2008 e la goletta è stata completata nel giugno 2010, gli interni sono stati progettati da Sophie Kastelein-Bouakel con Michael Vedder. Nel 2011 è stata premiata con il "World Superyacht Awards" come il più bel veliero al mondo nelle imbarcazione a vela sopra il 45 metri di lunghezza.

Il vecchio Atlantic fu commissionato dal socio del New York Yacht Club Wilson Marshall e progettato da William Gardner, uno dei più famosi designer americani di grandi yacht di allora, realizzato dai cantieri Townsend e Downey fu varato nel 1903  e già dalle prime prove in mare fu chiaro che era una goletta eccezionalmente veloce e bella.

Due anni dopo questo yacht stabilì un record che ha resistito per quasi un secolo,  l'attraversamento transatlantico più veloce  da parte di  un monoscafo coprendo  le 3006 miglia di distanza tra l'America e l'Inghilterra con un tempo di 12 giorni, 4 ore, 1 minuto e 19 secondi, primato sempre ricordato perché il   più lungo nella storia della nautica da diporto,  battuto dopo quasi 100 anni nel 1997 dallo yacht a vela   Nicorette che completò la traversata in 11 giorni 13 ore e 22 minuti. Tra l'altro a differenza delle altre   golette da competizione, Atlantic era particolarmente lussuosa e accogliente a bordo. Nel tempo il panfilo ebbe diversi passaggi di proprietà e impiegato per usi civili e militari, ricevendo riconoscimenti e premi e oggetto di libri e per molti rappresenta la goletta da corsa più famosa e amata di tutti i tempi, demolita nel 1982.

E' uno spettacolo unico indimenticabile vedere questa bellissimo maxi yacht che solca le onde a vele spiegate con uno stile senza tempo, parola di Artemare Club!

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Tipi di barche a vela: modelli e varianti

Quando si parla di barche a vela esistono 2 tipi di barche in base al numero di scafi - monoscafo e multiscafo. Leggi l'articolo per scoprire le differenze tra di loro.

Esistono diverse varianti di barche a vela da considerare quando si procede all'acquisto. Infatti, non esiste un solo modello di barca a vela, ma ce n'è una varietà piuttosto ampia. Da specificare che più di "quale tipo" di barca, si dovrebbe parlare del "tipo di armo".

In gergo marinaresco il termine armare significa predisporre una barca per la navigazione. Per Tipo di Armo, quindi, parliamo dell’insieme delle attrezzature necessarie alla navigazione, in particolare il numero di alberi e vele di cui è disposta una barca.

Altra cosa da considerare, quando si parla di barche a vela, è che esistono 2 tipi di imbarcazioni in base al numero di scafi.

Vista aerea di uno yacht a vela Oceanis in mare aperto a sinistra e Un catamarano a vela naviga a bassa velocità in un mare blu.

Di questa categoria fanno parte tutte quelle barche a vela composte da un solo scafo. Il monoscafo è il modello di imbarcazione che si associa più frequentemente con questo tipo di barca e si caratterizza dall’uso di vele triangolari. La barca a vela a monoscafo è un ottimo compromesso tra comfort e prestazioni una volta impensabile. Grazie ai materiali con cui viene realizzata leggeri e performanti, e alle nuove tecnologie di progettazione e vele sempre più leggere ed efficienti, questo tipo di imbarcazioni permettono di navigare per vari giorni. Un esempio di barca a vela performante viene dato dal cantiere navale Beneteau Oceanis , barche sì da crociera, ma capaci di esprimere prestazioni che soddisfano anche chi ama navigare a vela in modo più spinto, nonostante sia in viaggio con la famiglia.

Tra i differenti tipi di barche a vela, per vela e alberi, troviamo i multiscafi. I catamarani sono tra i multiscafi più noti e conosciuti che stanno prendendo sempre più piede soprattutto per chi ama la comodità e il lusso. Un esempio di catamarano che vediamo sempre più nei mari italiani è del cantiere Lagoon Catamaran che riesce a soddisfare molte esigenze, soprattutto di chi vuole godere di una lunga vacanza in mare e avere a disposizione una casa galleggiante.

Tipi di vela

Oltre al monoscafo e al multiscafo le barche a vela si distinguono per altre caratteristiche, come i tipi e il numero di alberi e vele. Esistono diversi tipi di vele, vediamo quali sono:

  • CAT. Questo tipo di armo ha come vela un’unica randa e un albero verso prua.
  • TARCHIA. Anche qui l’armo ha un albero a prua, ma con la randa a tarchia.
  • SLOOP. Lo sloop è costituito da un albero, una randa e una vela di prua.
  • CUTTER. Il cutter è un tipo di barca che ha un albero con vela aurica e un albero con fiocco.
  • YAWL. Lo yawl ha due alberi: l’albero di Maestra è il più grande, a prua; L’albero di Mezzana è più basso, a poppa.
  • KETCH. Anche il Ketch ha due alberi, di Maestra quello più a prua e di Mezzana quello verso poppa. L’unica differenza sta nella posizione dell’asse del timone.

Uno yacht a vela con 4 bandiere con il logo di Beneteau naviga lungo la costa.

  • CARAVELLA. Questa Imbarcazione è tra le più antiche, basti pensare alle 3 caravelle di Cristoforo Colombo. La caravella era utilizzata, infatti, principalmente per esplorazioni. Armata da 1 a 3 alberi e con Vela Latina o Vele Quadre, in base al numero di alberi
  • BRIGANTINO. Il brigantino può avere diversi armi, a seconda della posizione dell’albero di maestra o delle vele utilizzate.
  • VELIERO. Il veliero stava a indicare una nave a tre alberi più bompresso e vele quadre.
  • CLIPPER. Questo tipo di imbarcazione veniva utilizzata soprattutto verso la fine del 1800. Il Clipper è dotata di 3 alberi, anche più e una gran numero di vele.
  • GALEONE. Il galeone è invece un veliero da guerra molto diffuso tra il 1500 e il 1600, armato con 3-5 alberi.

Da quello che abbiamo potuto notare, ci sono diversi tipi di imbarcazioni a vela, ma è necessario scegliere in base ai propri bisogni, conoscendo ciascuna categoria. Capire qual è lo scopo e il motivo per cui vogliamo scegliere quel determinato tipo di barca a vela.

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Le Ponant è un superyacht tre alberi a vela per crociere di lusso

L'operatore francese ponant ha riportato in vita la sua storica e iconica nave a vela completamente restaurata.

yacht a vela tre alberi

Raffaele Gomiero - Autore

L’industria delle crociere sta seguendo la tendenza ecologica attuale, influenzata in parte dalle sempre più severe regolamentazioni dell’IMO (Organizzazione Marittima Internazionale) i maggiori operatori di crociere stanno passando all’utilizzo di GNL e altre alternative pulite.

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Le Ponant non è una nuova costruzione : è stato infatti restaurato dopo molti decenni e reintrodotto nei circuiti di crociera come una lussuosa nave a vela simile a uno yacht. Più di una semplice barca a vela classica, è stata una pioniera, la prima nave da crociera di proprietà francese e ha anche un valore speciale per Ponant, essendo stata la prima nave operativa dell’azienda nel 1991.

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Rinnovamento e caratteristiche

Il rimodernato yacht a tre alberi è emerso nell’estate del 2022, il processo di rinnovamento è iniziato alla fine del 2019 sotto la guida dello studio di architettura e design Jean-Philippe Nuel, è durato due anni e oltre 200 persone hanno lavorato per ridare vita a Le Ponant.

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Le caratteristiche del nuovo Le Ponant includono un lusso in stile francese e una sostenibilità moderna . Uno dei cambiamenti più drastici è stato ridurre il numero di cabine della metà, infatti In passato Le Ponant vantava 32 cabine, ora ne ha solo 16, distribuite su tre piani , offrono lo spazio e la privacy che la maggior parte delle navi da crociera non può garantire, possiamo dire che assomigliano più a suite ormai.

Le Ponant può ospitare 32 persone e offre un rapporto equipaggio-ospite uno a uno , il che rappresenta il massimo lusso per una crociera. Questo si allinea con una delle tendenze attuali delle crociere, che mira a replicare l’esperienza a bordo di yacht di lusso , invece degli spazi affollati delle navi da crociera convenzionali.

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Interni di lusso e cibo gourmet

Oltre alla sostituzione di ponti e pavimenti e il rinnovamento degli interni, il progetto di rinnovamento ha aggiunto servizi contemporanei come un centro benessere e una palestra. Gli ospiti sono liberi di allenarsi nella piccola ma ben attrezzata palestra, partecipare a sessioni di yoga sul ponte superiore o godersi un massaggio prolungato nella sala dedicata alla bellezza. È disponibile anche una rilassante piscina di acqua salata , mentre il ponte di poppa della nave è il punto di partenza per il paddleboarding e il nuoto (sotto supervisione).

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Le Ponant assomiglia agli yacht di lusso contemporanei, infatti l’arredamento minimalista combina una palette di colori neutri con forme di mobili organici . Alcuni accenti in stile retrò rendono omaggio al passato venerabile della nave, mentre elementi moderni come finestre oversize e porte in vetro retrattili aggiungono funzionalità e un’atmosfera fresca.

Nessuna esperienza di crociera di lusso sarebbe completa senza una ristorazione gourmet . Il gioiello di Le Ponant si chiama Le Diamant, un sofisticato ristorante con posti a sedere sia al coperto che all’aperto e menu attentamente selezionati . L’Emeraude Bar Lounge è altrettanto elegante ed è il luogo perfetto per un classico tè pomeridiano. Il ponte superiore offre uno spazio generoso per un bar temporaneo. Può essere trasformato in un palcoscenico per feste, un cinema all’aperto o una zona salotto aggiuntiva.

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La sostenibilità di le ponant.

Un filtro SCR avanzato riduce le emissiondel biossido di azoto del 90%, e un sistema di trattamento dell’acqua all’avanguardia fornisce acqua potabile desalinizzata per coloro a bordo, evitando anche lo scarico di acque reflue nell’oceano. Non è consentito l’uso di plastica monouso a bordo e tutto il packaging viene riciclato. Gli ospiti sono anche incoraggiati a limitare il loro impatto sugli ambienti locali durante ogni tappa.

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Ciò che rende Le Ponant estremamente sostenibile sono le sue maestose vele . Nonostante sia dotata di propulsione diesel, questa gigantesca nave di quasi 91 metri può spesso fare affidamento solo sulla forza del vento. Il suo capitano lo ha descritto perfettamente come uno yacht a vela, aggiungendo che nella maggior parte dei casi non è necessario usare il motore , ma basta navigare con il vento alle spalle.

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Al momento, Le Ponant è ancora l’unico yacht a vela dell’operatore francese. Tuttavia, Ponant ha una visione audace per il futuro . Sta lavorando su un concetto di superyacht futuristico chiamato Swap2Zero, che integrerà ben sei tecnologie ecologiche (tra cui l’idrogeno liquido per la propulsione, in combinazione con un moderno sistema di vela). Se avrà successo, Ponant potrebbe diventare l’unico operatore di crociere con due rivoluzionarie navi a vela che operano fianco a fianco : un’icona del passato e un rappresentante della nuova generazione.

Le Ponant – Le immagini

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Goletta a tre alberi a vela superiore : "Albatros" - pura navigazione da 80 anni

Stefan Schorr

 ·  06.11.2022

Grande programma: "Albatros" sotto fiocco esterno e interno, fiocco, goletta, randa e mezzana

"Preferirei navigare esclusivamente a vela!". Il messaggio dello skipper Jörn Kallas è chiaro. I quasi 36 metri di lunghezza fuori tutto della goletta a tre alberi a vela superiore "Albatros", di cui è al comando, non sono una scusa per eseguire una manovra di disalberamento a motore. Alle nove di sabato mattina, nel porto cittadino di Eckernförde, il cinquantunenne ha sistemato la randa di prua, il Marte e il fiocco di trinchetto, il fiocco interno e quello esterno sulla parete della banchina.

Il vento di ponente, forza quattro, spinge dolcemente la maestosa nave di legno fuori dalla banchina poco dopo. Il motore da 120 cv ronza al minimo solo come riserva di sicurezza. Quando superano la mole del porto, l'equipaggio issa la vela della goletta. Questo permette all'"Albatros" di prendere abbastanza velocità fino alla "curva" per effettuare il cambio di rotta di 40 gradi nel canale navigabile a vela. Il motore tace; un inizio di crociera che piace a Kallas.

Crociera tradizionale a bordo dell'Albatros

Il tradizionale veliero "Albatros" è ormeggiato a Eckernförde da marzo 2020. La crociera di fine settimana, iniziata a metà giugno 2021, è un ringraziamento agli aiutanti che si sono occupati della nave o che vi hanno lavorato di tanto in tanto. Lo skipper Kallas vuole offrire loro (e a se stesso) il massimo tempo a vela. Per questo motivo, all'uscita della baia di Eckernförde, volge la prua verso nord. Con il bel tempo, l'"Albatros" naviga verso il fiordo di Flensburg e alcune persone a bordo desiderano che questo sia l'inizio di un viaggio a vela più lungo.

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Tra la primavera e l'autunno, l'"Albatros" effettua solitamente viaggi di una o due settimane nel Mar Baltico tedesco e danese. I gruppi, spesso scolaresche, prenotano l'intera nave o i singoli prenotano un posto a sedere nelle cosiddette crociere con prenotazione singola. Fino a 20 apprendisti possono imparare la navigazione tradizionale dall'equipaggio regolare della goletta a vela. L'equipaggio è composto da uno skipper, tre timonieri, un cuoco e un macchinista.

Da Cherbourg alle isole Åland

Clipper - Deutsches Jugendwerk zur See (vedi sotto) lo fa dal 1979. Sostenuta dalla città di Bremerhaven, l'organizzazione ha acquistato la nave di legno nel 1978 come terza della sua flotta. Nell'inverno 1978/79 è stata sottoposta a un'ampia opera di restauro, che ha comportato anche l'aggiunta di altri posti barca. Il nome della nave fu cambiato da "Esther Lohse" ad "Albatros" (inizialmente ancora "Albatros C").

Nei primi anni, i viaggi estivi sotto la bandiera Clipper duravano fino a tre settimane e portavano la nave a Cherbourg, agli arcipelaghi della Svezia occidentale e orientale e alle isole Åland. Thorsten Tietjen ha riassunto la storia della nave nel suo libro del 2017 "Albatros. Da galea a motore per il trasporto di merci a goletta a tre alberi a vela". L'autore è entrato a far parte di Clipper nel 1989 e, come ingegnere meccanico di formazione, è stato per decenni l'ufficiale tecnico di bordo dell'"Albatros".

Pesca, nave da carico, pescatore di pietre - l'"Albatros" ha una storia movimentata

Fu costruita nel 1942 come Galea da carico "Dagmar Larssen" con motore ausiliario in assi di quercia su telai di quercia a Hobro, in Danimarca. Il cantiere nello Jutland settentrionale, all'epoca gestito da K. A. Tommerup, è considerato il più antico cantiere navale in legno della Danimarca ancora in funzione. Il cliente, Ole Larsen di Århus, che aveva ricevuto un considerevole sostegno statale per la costruzione, dopo il varo utilizzò inizialmente la "Dagmar Larssen" per la pesca nel Mare del Nord e poi come nave da carico. Nel 1951 la vendette a Erik Lyndahl Thye di Marstal, sull'isola di Ærø. Oltre al legname segato, Thye trasportò occasionalmente anche carbone e coke dai porti della Germania orientale e occidentale sulla nave, che fu ribattezzata "Iris Thy". Nel 1953, le vele e gli alberi della nave furono ridotti e nel 1956 il motore originale Vølund a testa incandescente fu sostituito da un diesel Alpha a due cilindri.

Dopo un altro cambio di proprietà all'interno di Marstal nel 1957, la nave rimase nel commercio di coke e carbone e fece scalo principalmente nei porti tedeschi e polacchi. La "Iris Thy" fu venduta nuovamente nel 1961. Da quel momento in poi, il suo porto d'origine fu Juelsminde, sulla costa orientale dello Jutland. Il nuovo proprietario, Erling Lohse, diede alla nave il nome della moglie Esther. La "Esther Lohse" era utilizzata come pescatore di pietre. I massi che sollevava dal fondo del Mar Baltico furono utilizzati anche per i moli del porto dei traghetti di Rødbyhavn e del porto per yacht Olympia a Kiel-Schilksee.

L'"Albatros" come star della televisione

Nel 1973, Erling Lohse cercò un'imbarcazione più grande, in acciaio, per la pesca alla pietra. Vendette la sua nave di legno, ormai puramente a motore, a Tony e Fleur Davies di Colchester, nel sud-est dell'Inghilterra. I fratelli l'hanno armata come goletta a tre alberi a vele spiegate. La randa, unica vela quadra, migliora la manovrabilità di questa versione a goletta. Nella stiva precedente sono state ricavate un'accogliente sala mensa, una cucina e sei cabine per gli ospiti con due cuccette ciascuna.

"Albatross" ha recitato nella serie televisiva della BBC "Onedin Line" e in un documentario su Charles Darwin".

Gli armatori hanno rinunciato alle moderne e ingombranti sovrastrutture sul ponte. Questo garantisce ancora oggi al timoniere una visuale chiara. Inoltre, offre molto spazio libero. Le sovrastrutture basse e le linee armoniose assicurano inoltre che la nave abbia un aspetto quasi fedele all'originale. La "Esther Lohse" ha partecipato a viaggi avventurosi con i passeggeri e ha avuto un ruolo importante in alcuni episodi della serie televisiva di grande successo della BBC "The Onedin Line", andata in onda dal 1971 al 1980 e trasmessa anche nel programma tedesco di prima serata. Le riprese a bordo si svolgeranno molto più tardi. Alcune parti di un documentario ARD-Alpha su Charles Darwin sono state girate sull'"Albatros" nel 2009.

"Siamo ancora oggi in contatto con Kent Lohse, il figlio di Esther ed Erling Lohse", racconta Jörn Kallas. "Per il 75° compleanno della nave, nel 2017, abbiamo portato l'Albatros alla festa del porto di Juelsminde, il suo vecchio porto d'origine. A bordo sono saliti altri danesi anziani che conoscevano ancora la nave come il pescatore di pietre 'Esther Lohse'". Juelsminde verrà sicuramente chiamata più spesso. Ma non oggi. Verso le 13.00 è ora di tornare indietro. "Pronti a virare", chiama il timoniere Matthias Janke. Tuttavia, l'onda del Mar Baltico si rivela troppo alta perché "Albatros" possa virare sufficientemente al largo del vento fino al ritorno del fiocco. Quindi una strambata, dopo tutto. Riesce sempre, e anche oggi al primo tentativo. Ora che la rotta è verso sud, viene regolata anche la mezzana, che permette di avere più altezza in bolina. "Naviga abbastanza bene sottovento", dice lo skipper Kallas. A questo contribuisce anche il fatto che le vele, calcolate in base alle ultime scoperte, hanno solo quattro anni. "Una rotta di mezzo vento è perfetta per noi, naturalmente, ma non si comporta bene sottovento".

Kallas dichiara una velocità massima di 9-9,5 nodi. Per i viaggi più lunghi, tuttavia, preferisce andare in coppia con molta cautela, con una velocità media di soli tre nodi. Il motore dovrebbe essere usato solo in circostanze eccezionali. Verso il fiordo di Kiel, l'"Albatros" si sta comportando in modo impressionante sottovento. Dall'ala del boma del fiocco che sale ripidamente, dà un'impressione impressionante mentre spinge con forza nel Mar Baltico. Per navigare a pieno regime mancano solo la vela di prua sopra la randa e il flyer come quarta vela di prua.

Lo skipper Jörn Kallas è cresciuto sull'"Albatros".

Il fatto che la superficie velica sia distribuita su tre alberi rende la gestione delle singole vele facile e semplice, il che è particolarmente vantaggioso per i (giovani) principianti della vela. Anche Jörn Kallas salì per la prima volta a bordo dell'"Albatros", la nave su cui suo padre già navigava come ingegnere, all'età di 13 anni. All'inizio Kallas era un semplice co-skipper, poi si è formato come macchinista su navi tradizionali, acquisendo infine una licenza di navigazione da diporto nel 1997 e successivamente un certificato di skipper tradizionale e una licenza di skipper d'altura da diporto.

Ho anche noleggiato, anche se non devo necessariamente essere lo skipper di uno yacht. Ma lo faccio sull'Albatros".

"Solo molto raramente navigo su uno yacht", dice Kallas. "Ho anche noleggiato, ma non devo necessariamente essere lo skipper di uno yacht. Ma lo faccio sull'Albatros". È la sua barca preferita, che rappresenta come membro del Clipper Skippers' Council. "Ma navigo su tutte le navi Clipper. Mi piace molto anche l'Amphitrite e il Johnny ('Johann'). Smidt") Mi piace navigare più lontano che sul Mar Baltico".

"Ma navigo sulla 'Albatros' da 38 anni e ho incontrato la maggior parte dei miei amici qui in numerosi viaggi", dice il 51enne, che è responsabile delle merci pericolose nel nord della Germania presso la Deutsche Bahn Cargo. Naturalmente, la conoscenza della sua professione tecnica torna sempre utile su una nave di legno di 80 anni.

"Albatros" è in buone condizioni

Dopo l'acquisto da parte di Clipper nel 1978, è apparso subito chiaro che l'"Albatros" non era rimasto indenne dal suo periodo di pesca a strascico. Da allora sono stati sostituiti numerosi telai e tavole e la chiglia, che era chiaramente cedevole, è stata sostituita. Di tanto in tanto è stato necessario riparare anche i danni causati dai dragaggi, come riporta Thorsten Tietjen nel suo libro. Fondato nel 1867, il cantiere Ring-Andersen di Svendborg è stato un partner competente per l'equipaggio volontario in tutti gli aspetti della costruzione di navi in legno dal 1983.

Gli ingegneri si occupano dell'invecchiamento dei motori, degli aggregati e dei sistemi di tubazioni, e il costante inasprimento delle norme di sicurezza per le navi tradizionali significa che non c'è spazio nemmeno per la noia. Ma l'"Albatros" è in buone condizioni, lo abbiamo messo per iscritto", spiega Jörn Kallas. "Questo è certamente garantito anche dal fatto che, oltre al certificato di sicurezza come nave tradizionale tedesca, la classe come nave mercantile è ancora mantenuta".

L'Albatros è in buone condizioni, lo abbiamo messo per iscritto".

"La vita è normale in mare", avrebbe detto una volta Felix Graf Luckner. 15 persone si godono visibilmente questa giornata di navigazione di alto livello. Solo i diversi macchinisti a bordo non possono fare a meno di armeggiare qua e là. Sottocoperta, la funzionale cambusa è un alveare di attività mentre l'"Albatros" naviga nel fiordo di Kiel. Smutje Rainer Beckmann prepara la cena insieme alla figlia Skadi.

Vivere in un'atmosfera da capanna marittima

Direttamente adiacente alla cucina aperta si trova la rustica e accogliente sala mensa, dove sono appese le bacheche con i nomi delle navi precedenti e si può vedere il solido fasciame interno della goletta in legno. Sul ponte di prua si trovano una cabina di poppa e due cabine doppie. A poppa della sala mensa si trovano due cabine da sei persone e due bagni. In fondo al corridoio si trova la sala macchine. Sulla sovrastruttura di poppa si trova il pesante tubo di scarico del diesel, che deve essere abbassato quando si regola la randa. La camma del boma principale non può superare lo scarico a prua di dritta.

"Con 120 CV, la nave non è particolarmente ben motorizzata", afferma Jörn Kallas. "Il boma del fiocco e i pennoni offrono inoltre molto vento". Il fatto che il motore non sia dotato di inversione di marcia rende le manovre del motore ancora più impegnative. Il motore principale e il passo dell'elica a passo variabile sono controllati tramite volantini al timone. Il governo stesso richiede forza. Una catena porta dal volante direttamente al quadrante sulla pala del timone. Dalla postazione di comando si accede alla sala di navigazione, adiacente alla cabina del capitano con due cuccette.

Abbiamo anche navigato vicino a un molo".

Heikendorf-Reede è quasi raggiunta. Kallas vuole ancorare qui durante la notte per poter tornare a Eckernförde con il vento da sud-ovest previsto per domani. Una manovra di ancoraggio a vela, che altro? Il motore non è affatto acceso. "Dopo tutto, abbiamo già navigato vicino a un molo". Le vele vengono issate gradualmente. È poco prima delle 21.00 quando viene gettata l'ancora di dritta. Il Marte a vele quadre assicura un leggero movimento di poppa per seppellire l'ancora. Il diario di bordo indica 49 miglia di navigazione pura a sole dodici ore dalla partenza da Eckernförde. Si tratta di una vera e propria navigazione a vela nella sua forma più originale.

Dati tecnici della goletta a tre alberi a vele spiegate "Albatros".

  • Cantiere: K. A. Tommerup, Hobro, Danimarca
  • Anno di costruzione: 1942
  • Proprietario: Clipper - Deutsches Jugendwerk zur See e. V.
  • Porto di casa: Bremerhaven
  • Spostamento: 99 t
  • Lunghezza del busto: 25,77 m
  • Lunghezza su tutto: 35,70 m
  • Larghezza: 6,87 m
  • Profondità: 3,05 m
  • Altezza dell'albero sopra la WL: 25,8 m
  • superficie velica: 300 m², distribuiti su nove vele
  • Macchina: Alfa diesel 120 CV (88 kW)
  • Posti letto: 26

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La barca a vela più grande al mondo. Sequestrata in Italia all’oligarca Melnichenko

yacht a vela tre alberi

Il mega-yacht a tre alberi «Sy A», la più grande barca a vela del mondo (costo: circa 530 milioni di euro) dell’oligarca russo Andrey Igorevich Melnichenko è stato sequestrato dalla Guardia di finanza. L’oligarca sottoposto a sanzioni aveva una piccola attività di cambio valute, ma negli anni del rapporto con Putin è diventato il principale azionista di EuroChem, gigante dei fertilizzanti, e Suek, società del carbone, cosa che lo rende il 7° uomo più ricco di Russia con un patrimonio di circa 18 miliardi di dollari.

Qui alcune foto, prese da VesselFinder, del trialberi da 142 metri disegnato da Philippe Starck (per gli interni) su un’idea originale di Jacques Garcia (per gli esterni) e varato nel 2015 nei cantieri di Kiel in Germania. Lo yacht è stato chiamato “A” affinché risultasse primo in tutti i registri. Come si legge su “Tuttobarche”, che lo definisce la barca a vela più brutta del mondo, “l’albero maestro è talmente ampio da poter ospitare al suo interno una piccola stanza.

I materiali utilizzati sono all’avanguardia: alberi in fibra di carbonio, scafo in alluminio con inserti sempre in fibra di carbonio per alleggerire la struttura, ponti in teak e vetri a prova di bomba. La chiglia è poi dotata di una vetrata composta da una delle più grandi lastre di vetro curvo mai costruite, con una superficie di 18 mq: un ottimo punto di osservazione subacqueo.

“A” è equipaggiato con elica orientabile e due motori ibrido-diesel per una velocità massima di 21 nodi. Il capitano può controllare l’imbarcazione tranquillamente dal ponte grazie a una lastra di vetro nero touch-screen, mentre una pista di atterraggio per elicotteri è posta su uno dei ben otto ponti in teak dell’imbarcazione. “A” può ospitare 20 passeggeri e un equipaggio che conta fino a 54 membri.”

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Reviewed by Jessica Corbett

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Elektrostal is a vibrant city located in the Moscow Oblast region of Russia. With a rich history, stunning architecture, and a thriving community, Elektrostal is a city that has much to offer. Whether you are a history buff, nature enthusiast, or simply curious about different cultures, Elektrostal is sure to captivate you.

This article will provide you with 40 fascinating facts about Elektrostal, giving you a better understanding of why this city is worth exploring. From its origins as an industrial hub to its modern-day charm, we will delve into the various aspects that make Elektrostal a unique and must-visit destination.

So, join us as we uncover the hidden treasures of Elektrostal and discover what makes this city a true gem in the heart of Russia.

Key Takeaways:

  • Elektrostal, known as the “Motor City of Russia,” is a vibrant and growing city with a rich industrial history, offering diverse cultural experiences and a strong commitment to environmental sustainability.
  • With its convenient location near Moscow, Elektrostal provides a picturesque landscape, vibrant nightlife, and a range of recreational activities, making it an ideal destination for residents and visitors alike.

Known as the “Motor City of Russia.”

Elektrostal, a city located in the Moscow Oblast region of Russia, earned the nickname “Motor City” due to its significant involvement in the automotive industry.

Home to the Elektrostal Metallurgical Plant.

Elektrostal is renowned for its metallurgical plant, which has been producing high-quality steel and alloys since its establishment in 1916.

Boasts a rich industrial heritage.

Elektrostal has a long history of industrial development, contributing to the growth and progress of the region.

Founded in 1916.

The city of Elektrostal was founded in 1916 as a result of the construction of the Elektrostal Metallurgical Plant.

Located approximately 50 kilometers east of Moscow.

Elektrostal is situated in close proximity to the Russian capital, making it easily accessible for both residents and visitors.

Known for its vibrant cultural scene.

Elektrostal is home to several cultural institutions, including museums, theaters, and art galleries that showcase the city’s rich artistic heritage.

A popular destination for nature lovers.

Surrounded by picturesque landscapes and forests, Elektrostal offers ample opportunities for outdoor activities such as hiking, camping, and birdwatching.

Hosts the annual Elektrostal City Day celebrations.

Every year, Elektrostal organizes festive events and activities to celebrate its founding, bringing together residents and visitors in a spirit of unity and joy.

Has a population of approximately 160,000 people.

Elektrostal is home to a diverse and vibrant community of around 160,000 residents, contributing to its dynamic atmosphere.

Boasts excellent education facilities.

The city is known for its well-established educational institutions, providing quality education to students of all ages.

A center for scientific research and innovation.

Elektrostal serves as an important hub for scientific research, particularly in the fields of metallurgy, materials science, and engineering.

Surrounded by picturesque lakes.

The city is blessed with numerous beautiful lakes, offering scenic views and recreational opportunities for locals and visitors alike.

Well-connected transportation system.

Elektrostal benefits from an efficient transportation network, including highways, railways, and public transportation options, ensuring convenient travel within and beyond the city.

Famous for its traditional Russian cuisine.

Food enthusiasts can indulge in authentic Russian dishes at numerous restaurants and cafes scattered throughout Elektrostal.

Home to notable architectural landmarks.

Elektrostal boasts impressive architecture, including the Church of the Transfiguration of the Lord and the Elektrostal Palace of Culture.

Offers a wide range of recreational facilities.

Residents and visitors can enjoy various recreational activities, such as sports complexes, swimming pools, and fitness centers, enhancing the overall quality of life.

Provides a high standard of healthcare.

Elektrostal is equipped with modern medical facilities, ensuring residents have access to quality healthcare services.

Home to the Elektrostal History Museum.

The Elektrostal History Museum showcases the city’s fascinating past through exhibitions and displays.

A hub for sports enthusiasts.

Elektrostal is passionate about sports, with numerous stadiums, arenas, and sports clubs offering opportunities for athletes and spectators.

Celebrates diverse cultural festivals.

Throughout the year, Elektrostal hosts a variety of cultural festivals, celebrating different ethnicities, traditions, and art forms.

Electric power played a significant role in its early development.

Elektrostal owes its name and initial growth to the establishment of electric power stations and the utilization of electricity in the industrial sector.

Boasts a thriving economy.

The city’s strong industrial base, coupled with its strategic location near Moscow, has contributed to Elektrostal’s prosperous economic status.

Houses the Elektrostal Drama Theater.

The Elektrostal Drama Theater is a cultural centerpiece, attracting theater enthusiasts from far and wide.

Popular destination for winter sports.

Elektrostal’s proximity to ski resorts and winter sport facilities makes it a favorite destination for skiing, snowboarding, and other winter activities.

Promotes environmental sustainability.

Elektrostal prioritizes environmental protection and sustainability, implementing initiatives to reduce pollution and preserve natural resources.

Home to renowned educational institutions.

Elektrostal is known for its prestigious schools and universities, offering a wide range of academic programs to students.

Committed to cultural preservation.

The city values its cultural heritage and takes active steps to preserve and promote traditional customs, crafts, and arts.

Hosts an annual International Film Festival.

The Elektrostal International Film Festival attracts filmmakers and cinema enthusiasts from around the world, showcasing a diverse range of films.

Encourages entrepreneurship and innovation.

Elektrostal supports aspiring entrepreneurs and fosters a culture of innovation, providing opportunities for startups and business development.

Offers a range of housing options.

Elektrostal provides diverse housing options, including apartments, houses, and residential complexes, catering to different lifestyles and budgets.

Home to notable sports teams.

Elektrostal is proud of its sports legacy, with several successful sports teams competing at regional and national levels.

Boasts a vibrant nightlife scene.

Residents and visitors can enjoy a lively nightlife in Elektrostal, with numerous bars, clubs, and entertainment venues.

Promotes cultural exchange and international relations.

Elektrostal actively engages in international partnerships, cultural exchanges, and diplomatic collaborations to foster global connections.

Surrounded by beautiful nature reserves.

Nearby nature reserves, such as the Barybino Forest and Luchinskoye Lake, offer opportunities for nature enthusiasts to explore and appreciate the region’s biodiversity.

Commemorates historical events.

The city pays tribute to significant historical events through memorials, monuments, and exhibitions, ensuring the preservation of collective memory.

Promotes sports and youth development.

Elektrostal invests in sports infrastructure and programs to encourage youth participation, health, and physical fitness.

Hosts annual cultural and artistic festivals.

Throughout the year, Elektrostal celebrates its cultural diversity through festivals dedicated to music, dance, art, and theater.

Provides a picturesque landscape for photography enthusiasts.

The city’s scenic beauty, architectural landmarks, and natural surroundings make it a paradise for photographers.

Connects to Moscow via a direct train line.

The convenient train connection between Elektrostal and Moscow makes commuting between the two cities effortless.

A city with a bright future.

Elektrostal continues to grow and develop, aiming to become a model city in terms of infrastructure, sustainability, and quality of life for its residents.

In conclusion, Elektrostal is a fascinating city with a rich history and a vibrant present. From its origins as a center of steel production to its modern-day status as a hub for education and industry, Elektrostal has plenty to offer both residents and visitors. With its beautiful parks, cultural attractions, and proximity to Moscow, there is no shortage of things to see and do in this dynamic city. Whether you’re interested in exploring its historical landmarks, enjoying outdoor activities, or immersing yourself in the local culture, Elektrostal has something for everyone. So, next time you find yourself in the Moscow region, don’t miss the opportunity to discover the hidden gems of Elektrostal.

Q: What is the population of Elektrostal?

A: As of the latest data, the population of Elektrostal is approximately XXXX.

Q: How far is Elektrostal from Moscow?

A: Elektrostal is located approximately XX kilometers away from Moscow.

Q: Are there any famous landmarks in Elektrostal?

A: Yes, Elektrostal is home to several notable landmarks, including XXXX and XXXX.

Q: What industries are prominent in Elektrostal?

A: Elektrostal is known for its steel production industry and is also a center for engineering and manufacturing.

Q: Are there any universities or educational institutions in Elektrostal?

A: Yes, Elektrostal is home to XXXX University and several other educational institutions.

Q: What are some popular outdoor activities in Elektrostal?

A: Elektrostal offers several outdoor activities, such as hiking, cycling, and picnicking in its beautiful parks.

Q: Is Elektrostal well-connected in terms of transportation?

A: Yes, Elektrostal has good transportation links, including trains and buses, making it easily accessible from nearby cities.

Q: Are there any annual events or festivals in Elektrostal?

A: Yes, Elektrostal hosts various events and festivals throughout the year, including XXXX and XXXX.

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Geographic coordinates of Elektrostal, Moscow Oblast, Russia

City coordinates

Coordinates of Elektrostal in decimal degrees

Coordinates of elektrostal in degrees and decimal minutes, utm coordinates of elektrostal, geographic coordinate systems.

WGS 84 coordinate reference system is the latest revision of the World Geodetic System, which is used in mapping and navigation, including GPS satellite navigation system (the Global Positioning System).

Geographic coordinates (latitude and longitude) define a position on the Earth’s surface. Coordinates are angular units. The canonical form of latitude and longitude representation uses degrees (°), minutes (′), and seconds (″). GPS systems widely use coordinates in degrees and decimal minutes, or in decimal degrees.

Latitude varies from −90° to 90°. The latitude of the Equator is 0°; the latitude of the South Pole is −90°; the latitude of the North Pole is 90°. Positive latitude values correspond to the geographic locations north of the Equator (abbrev. N). Negative latitude values correspond to the geographic locations south of the Equator (abbrev. S).

Longitude is counted from the prime meridian ( IERS Reference Meridian for WGS 84) and varies from −180° to 180°. Positive longitude values correspond to the geographic locations east of the prime meridian (abbrev. E). Negative longitude values correspond to the geographic locations west of the prime meridian (abbrev. W).

UTM or Universal Transverse Mercator coordinate system divides the Earth’s surface into 60 longitudinal zones. The coordinates of a location within each zone are defined as a planar coordinate pair related to the intersection of the equator and the zone’s central meridian, and measured in meters.

Elevation above sea level is a measure of a geographic location’s height. We are using the global digital elevation model GTOPO30 .

Elektrostal , Moscow Oblast, Russia

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